Greenlab Online | Export italiano: cibo e vino vincono sulle auto
15175
single,single-post,postid-15175,single-format-standard,cookies-not-set,ajax_fade,page_not_loaded,,hide_top_bar_on_mobile_header,qode-theme-ver-10.1,wpb-js-composer js-comp-ver-5.0.1,vc_responsive

Export italiano: cibo e vino vincono sulle auto

foodandwine

Export italiano: cibo e vino vincono sulle auto

All’estero quest’anno si vendono più cibo e vini che auto, moto e altre vetture. È quanto ha affermato Sergio Marini, presidente nazionale della Coldiretti nel corso dell’Assemblea annuale alla presenza di quindicimila coltivatori di tutte le regioni italiane. Secondo le elaborazioni di Coldiretti su dati Istat nel primo trimestre, le esportazioni di cibo e bevande sono state pari a 7,1 miliardi di euro mentre quelle di automobili, motocicli, trattori e altri veicoli si sono fermate a 6,6 miliardi di euro, a dimostrazione che il comparto alimentare italiano costituisce una leva competitiva in Italia e nel mondo, oltre che un contributo insostituibile all’economia. Il fenomeno più curioso è che sulle tavole straniere, in Europa e nel mondo, cresce il Made in Italy dei generi più tradizionalmente identitari delle diverse nazioni: ad esempio

in Francia aumentano le esportazioni di formaggi (+21%) e di vino (+ 26 per cento, per un totale di 24 milioni di euro), con lo spumante che, addirittura, va quasi a raddoppiare gli ordini (+78%, pur se all’interno di un mercato ancora di nicchia);

in Gran Bretagna, la birra italiana sfiora i 10 milioni di euro, con un incremento del 27 %. Aumentano anche le esportazioni di grappa

in Russia (+76%) e di pasta

in Cina (+43%).

Il valore complessivo delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani, secondo Coldiretti è aumentato complessivamente in valore dell’11%, raggiungendo quota 7,1 miliardi di euro a conferma del trend positivo fatto segnare lo scorso anno, quando è stato registrato il valore massimo di sempre a 27,7 miliardi di euro. Del totale dei primi tre mesi dell’anno, quasi l’80% deriva dall’export nei paesi dell’Unione Europea per un valore di 5,5 miliardi (+8 per cento), ma l’incremento maggiore si registra nei paesi asiatici, con un +26% (490 milioni), mentre negli Stati Uniti la crescita è del 23% (596 milioni). Ad affermarsi all’estero sono tutti i principali settori del Made in Italy, ma il prodotto più esportato è diventato – sottolinea la Coldiretti – l’ortofrutta fresca che raggiunge gli 1,1 miliardi di euro (+5 per cento) e sorpassa il vino diventando la principale voce positiva della bilancia agroalimentare. Il vino comunque fa segnare un incremento del 14 per cento, con un valore di 935 milioni di euro, mentre l’olio di olio sale del 21 per cento a 300 milioni e i formaggi e latticini crescono addirittura del 24 per cento per un valore di 428 milioni di euro. Incrementi più contenuti – precisa la Coldiretti – per le esportazioni di pasta che rappresenta una voce importante del Made in Italy sulle tavole straniere con 466 milioni. Tra i diversi prodotti – conclude la Coldiretti – le performance migliori sono quelli dei prodotti più legati al territorio come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano le cui esportazioni crescono del 37% nel mondo.

No Comments

Post A Comment